IL LAGO DELLE FATE
romanzo di Pierangelo Colombo
La storia affronta in maniera originale il tema della diversità sotto vari aspetti. Il lettore s’immerge nelle vicende della protagonista, resa vivida e interessante grazie a un uso curato della caratterizzazione dei personaggi. È una storia che nasconde tra le sue pagine vicende profonde di amicizia, di scoperta del vero sé, di svelamento di quel che è importante e di presa di coscienza di come le cose e le persone che, in un determinato contesto, ci sembrano dei miti in un altro, dopo una serie di esperienze profonde, ci possano apparire, invece, vuote, futili e, ma sì, diciamocelo, inutili e financo fastidiose. I personaggi sono costruiti in maniera ottima e anche le loro interazioni, sono rese molto bene. Il punto di forza della storia è il rapporto tra Laura, Marco e Red, un rapporto vero e profondo. Un rapporto vero che porterà Laura quando, la sera di Ferragosto, la sua (ex) mitica cugina Miri, l’emblema di coloro che si credevano miti ed invece si scoprono essere ben poca cosa, tratta Marco da schifo con Laura che, per paura e viltà, si limiterà a guardare in terra rinnegando a questo modo il rapporto intenso di amicizia che la legava a quel ragazzo “strano forte”. Reazione che la farà sentire “come Pietro nel giardino del Sinedrio”. Laura, ormai prossima alla partenza, dice di sentire la città, con la foschia, un luogo più adatto al suo essere vile perché la montagna, con la sua aria tersa, svela troppo e troppo chiaramente le cose e le persone.
Struttura generale dell’opera
- prima parte (capp. 1-3) introduce la trama, i personaggi principali e l’ambientazione;
- seconda parte (capp. 4-7) narra le vicissitudini della protagonista, calata ormai nel pieno della storia, fino al colpo di scena del climax;
- terza parte (capp. 8-9) conduce alla conclusione della trama, che coincide con la fine della vacanza e il ritorno a casa di Laura.